martedì 31 gennaio 2012

«Ecomake, la vetrina per chi costruisce nel rispetto per l’ambiente»

Intervista con Gianfranco Di Cesare,
Associazione degli Industriali dei Laterizi (ANDIL) – comitato tecnico Ecomake

Perchè ANDIL entra nel comitato tecnico di Ecomake?

Da molto tempo, ormai, ANDIL sostiene l’esigenza che la valutazione di un determinato materiale o sistema costruttivo venga svolta sulla base non solo dei costi e delle prestazioni richiesti, ma anche in relazione all’impatto ambientale connesso con il processo produttivo e, soprattutto, con la stabilità nel tempo e il tasso di riciclabilità a “fine vita” della specifica soluzione adottata.
Il Comitato Tecnico di Ecomake si è posto l’obiettivo di redigere una pratica ed esaustiva griglia e definire i parametri necessari per consentire rapide ed efficaci procedure di analisi e confronto.

Qual è il valore aggiunto di questo evento?

È stato sicuramente un processo faticoso, ma anche coraggioso, che ha permesso di individuare un criterio, certamente non unico, certamente migliorabile, per definire peculiarità e criticità di prodotti e sistemi costruttivi che occorre conoscere per poter procedere ad una selezione consapevole e ragionata già in sede di progetto, per dare concretezza e misurabilità a scelte oggi ancora troppo banalmente definite eco o bio.

Come si sta evolvendo il mercato del laterizio?

In questo ambito, l’industria dei laterizi è fortemente impegnata, attraverso ricerche finalizzate e proposte al mercato di materiali e soluzioni innovativi, in modo particolare su due fronti specifici. Il primo riguarda una capillare attività di comunicazione destinata al mondo della progettazione per sensibilizzare i vari operatori sulle qualità ambientali e funzionali del laterizio, un materiale decisamente friendly da questo punto di vista, e sulle loro responsabilità e ruoli per assicurare un’edilizia veramente sostenibile.
Il secondo fronte è invece orientato all’offerta di nuovi prodotti e/o modalità di impiego che garantiscano prestazioni sempre più spinte, anche con originali integrazioni con materiali “altri”, ma sempre in rigida coerenza con la qualità ambientale, intesa nel senso più ampio possibile, del risultato finale.
E questo in termini di efficienza energetica, sicurezza strutturale, comportamento al fuoco, rilascio di sostanze nocive, reperibilità sul territorio, conoscenza e durabilità nel tempo, valore estetico, coerenza con le preesistenze, ecc.

Il Suo auspicio rispetto ad Ecomake?

Ecomake è una giovane manifestazione fieristica di cultura progettuale e di repertorio materiali/soluzioni costruttive che, con grande pragmatismo, ha dettato regole rigorose e certe per il perseguimento di obiettivi a carattere ambientale. Dovrà sicuramente lavorare ancora molto per acquisire visibilità e autorevolezza in un contesto affollato e ancora abbastanza confuso. Un ruolo significativo dovrà essere svolto dalle aziende produttrici sensibili al tema ma anche dalle amministrazioni pubbliche e dalle associazioni industriali che dovranno supportare questo faticoso percorso con una presenza attiva e una marcata condivisione degli obiettivi.

CERTIFICAZIONE ENERGETICA, QUESTIONE DI PROFESSIONISTI

Ad Ecomake, giovedì 23 febbraio un convegno su “Le certificazioni quali strumenti per la qualificazioni dei professionisti”

Le certificazioni energetiche ed energetico-ambientali cominciano ad avere una storia in Italia. Questi nuovi strumenti,infatti, introducono forti elementi di innovazione nel settore della progettazione prima e delle realizzazioni dopo, in funzione di una sempre più ricercata qualità delle costruzioni all’interno del mercato. Le certificazioni rendono trasparenti, note ed oggettive le prestazioni energetiche ed energetico-ambientali degli edifici e rappresentano pertanto strumenti di garanzia al servizio del consumatore. Strumenti che, tuttavia, richiedono un approccio nuovo alla progettazione , che va verso quella che viene definita “progettazione integrata”: non solo un nuovo modo di sviluppare progetti, ma anche una nuova modalità di essere progettisti. Le certificazioni, dunque, possono essere un formidabile veicolo di crescita professionale, eppure se male affrontate rischiano di rivelarsi l’ennesima raccolta di scartoffie. Ad Ecomake, autorevoli operatori di settore interverranno ad un convegno dedicato a questa riflessione, cercando di giungerne ad una conclusione.

martedì 17 gennaio 2012

COSTRUIRE LA SALUTE… DALL’INTERNO

Ad Ecomake, OMS affianca il Centro di Ricerca della Commissione Europea di Ispra per parlare di salubrità degli ambienti interni

Il rapporto tra qualità delle costruzioni e salute è diventato ormai un tema ampiamente discusso dai principali centri di ricerca e dagli organismi internazionali, che hanno cominciato a produrre dati certi in merito. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in particolare, presenterà i risultati di due importanti studi ad Ecomake giovedì 23 febbraio, in occasione del convegno intitolato “La salubrità degli ambienti interni: la ricerca e le buone pratiche in atto”. Il primo è un documento redatto sulla base del rapporto di OMS Europa "Who guidelines for indoor air quality: selected pollutants", che contiene le linee guida, rivolte agli operatori sanitari e alle autorità coinvolte nella progettazione di edifici e nell’utilizzo di materiali, sulla prevenzione dei rischi connessi all’esposizione della popolazione agli inquinanti presenti nell’aria indoor. I dati, infatti, dimostrano che all’interno della Regione europea dell’OMS ogni anno vi sono decessi e malattie dovuti all’avvelenamento da molteplici sostanze riscontrabili negli ambienti indoor. Il secondo documento, invece, riporta i risultati del report "Environmental burden of disease associated with inadequate housing", che evidenzia come misure di sicurezza inadeguate (assenza di rilevatori di fumo, uso di combustibili solidi come fonte di energia , scarsa ventilazione degli ambienti domestici) siano alcuni dei fattori responsabili di oltre 100 mila decessi annuali registrati nella Regione europea dell’Oms. I dati si concentrano sulla connessione tra qualità dell’ambiente domestico, decessi e DALYs (disability-adjusted life-years), mostrando come siano causati da fattori eterogenei come per esempio la presenza di muffa nelle abitazioni (responsabile della perdita di 40 DALYs ogni 100 mila bambini) o l’assenza di rilevatori del fumo, responsabile della perdita di 22 DALYs ogni 100 mila abitanti e di 0,9 decessi ogni 100 mila abitanti.

«Trasparenza, innovazione, dialogo con il consumatore» Ecco perché scegliere Ecomake

Giorgio Montresor (AIZ)
Intervista con Giorgio Montresor -Associazione Italiana Zincatura (AIZ)– comitato tecnico Ecomake

Dott. Montresor, che cos’è Ecomake?

Ecomake è la prima mostra convegno internazionale dedicata a materiali e tecnologie per l'edilizia sostenibile, verificati e garantiti a fronte di un apposito disciplinare, redatto da chi conosce i materiali ed il modo di produrli. È un evento che mette in mostra le migliori soluzioni per il benessere abitativo e che coinvolge tutta la filiera, creando occasioni di scambio, di incontro, insomma per instaurare relazioni tra i tanti attori del mercato.

Qual è il punto di forza di questo evento?

Nel campo fieristico, Ecomake si distingue perché scommette su un’idea forte, la green economy, e soprattutto perché lo fa in modo trasparente e innovativo. Il disciplinare tecnico, in tal senso, rappresenta la grande novità e il punto di forza: la selezione delle aziende, infatti, viene operata solo attraverso questo strumento, garantendo in tal modo che i prodotti esposti siano effettivamente sostenibili. Ciò non solo comunica maggiore serietà e trasparenza, dando maggiore valore alla relazione con il cliente, ma consente anche l’incontro di obiettivi comuni, tra persone che la pensano allo stesso modo. Ecomake rappresenta una soluzione intelligente per fare massa critica.

Cosa può dare ad un’azienda la partecipazione ad Ecomake?

Ovviamente vi è in ballo l’opportunità fare rete tra aziende e accedere alle risorse messe a disposizione dalla Comunità europea. Il vantaggio, inoltre, viene dalla possibilità di promuovere il proprio settore sul canale del marketing ambientale, un canale che gode di ampio riscontro mediatico. In tal senso, Ecomake rappresenta la vera occasione per influenzare le scelte, per conoscere e quindi anticipare ciò che sta arrivando, comportandosi all’interno del mercato da leader e non da follower.